Appello al quartiere, alla cittadinanza, agli amici e a tutti coloro che hanno attraversato e attraverseranno Zam
Una casa accogliente munita di due palestre, un auditorium, due sale per concerti e incontri, due bar, tre palcoscenici, un ampio cortile, due uffici per riunioni e studio e la redazione di un portale web.
Dentro, decine di attività sportive a cui partecipano centinaia di persone, 160 m2 di pareti da arrampicata, oltre 200 concerti, oltre 100 appuntamenti culturali tra presentazioni di libri, dibattiti, cene a tema, proiezioni, spettacoli, un festival di cinema e documentari, un laboratorio teatrale e un laboratorio di hip hop.
Ma i numeri di questi due anni sono solo un pezzetto della storia e dell’essenza di Zam. Dietro ogni cifra si nascondono infatti la vitalità, le energie e l’entusiasmo di una comunità in continua evoluzione. Una comunità di giorno in giorno più ricca, composta da persone diverse per età, provenienza, professionalità, con un collante imprescindibile condiviso alla base: la volontà di immaginare, costruire e condividere una Milano che metta al centro i bisogni di chi la abita.
Una comunità che pianta le proprie radici nel terreno fertile e spietato di una metropoli ricca di contraddizioni sociali, economiche, culturali e politiche.
In soli due anni Zam ha reso migliore la vita delle tante persone che l’hanno attraversata, aprendo uno spazio fisico e sociale per giovani e meno giovani, sportivi, artisti e intellettuali.
In soli due anni Zam è stata luogo di espressione e campo base per centinaia di attività culturali, ricreative, politiche.
In soli due anni Zam ha generato, vissuto e trasformato i conflitti di questa città costruendo progettualità nuove, attraverso il linguaggio della parola e della musica, della danza e del teatro, del cibo e della politica nella metropoli.
Ora tutto questo è messo in discussione da uno sgombero che si profila ormai come imminente.
Noi pensiamo che questo non sia solo un problema o una disavventura privata. Anzi riguarda e investe la città e la interroga su quali siano stati e saranno gli spazi di agibilità per le esperienze sociali nella metropoli.
Qualcuno dirà “ormai ci sono i bandi perché non vi date una struttura formale e non partecipate?”; rispondiamo che questa dinamica, che per altre soggettività metropolitane può essere positiva, non parla minimamente delle conflittualità e delle tematiche dei soggetti autogestiti.
Per noi autonomia, indipendenza, autogestione, autorganizzazione non sono parole vuote da convegno sociologico accademico, che getta lo sguardo curioso e rapace sui fenomeni sociali, e nemmeno slogan con cui provare il brivido trasgressivo della ribellione post o tardo adolescenziale; per noi rivendicare questi valori fondativi, queste connotazioni irrinunciabili significa avere ben chiaro cosa siamo e cosa non siamo disposti a rinunciare ad essere.
Pensiamo che questa vicenda possa essere accolta come una sfida che ci viene lanciata e che rilanciamo come scommessa nella metropoli.
Esiste una possibilità di esistenza per gli spazi sociali che non significhi riduzione della propria autonomia e indipendenza ma che al contempo permetta una fuoriuscita da una dimensione di precarietà costante?
È una sfida che vogliamo raccogliere in tante e tanti.
Dentro e fuori le mura di via Olgiati dove tanto in questi 28 mesi è stato investito, Zam ha ancora tanti progetti in cantiere per questa città.
Per difendere, costruire e far crescere questo progetto, firma questo appello e porta le tue proposte venendo a trovarci di persona o scrivendo a: [email protected].
Stay Zam – i sogni non si sgomberano!
Promotori
Zam – Zona Autonoma Milano
MilanoInMovimento
Collettivo Lambretta
Rete Studenti Milano
C.A.S.C.
Ambrosia
L’elenco dei firmatari è in aggiornamento.
Stiamo raccogliendo le firme di tutti, singoli, gruppi e soggetti collettivi. Se aderisci come singolo oltre al nome e al cognome, specifica la tua città e la tua qualifica.